Riflessioni redazionali è una rubrica all'interno della quale ciascun redattore esprime opinioni personali su un titolo.

Overwatch
è un gioco competitivo online creato dai Blizzard (famigerato team di sviluppo padre di World of Warcraft) e rilasciato il 24 Maggio 2016 su tutte le piattaforme. Il titolo è un incrocio tra un MOBA e un FPS, creato appositamente per ritagliarsi una fetta sul mercato degli e-sports ed infatti proprio questa estate abbiamo assistito ai secondi campionati del mondo di Overwatch, ai quali ha partecipato anche la nostra nazione.

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Non mi dilungherò ulteriormente nella spiegazione dell’opera perché questo non è né uno speciale né una parola ai lettori. A coloro che non sono utenti di Overwatch da più di qualche mese potrei sembrare esagerato perché il titolo ha tanti utenti attivi, se ne parla in maniera assidua e soprattutto viene aggiornato costantemente; allora vi chiederete perché parlo di “lenta fine” quando abbiamo un supporto così massiccio da parte di Blizzard. Il team interviene settimanalmente con buff (potenziamenti) e nerf (depotenziamenti) per bilanciare il gioco però molti di questi o non sono stati richiesti da nessuno o sono semplici sfoghi di un utenza lamentosa, ed infatti molto spesso i Blizzard sono costretti a tornare sui loro passi. Per esempio è da ottobre che Roadhog viene nerfato e buffato dando vita ad una situazione quasi comica dovuta all’ascolto dei capricci degli utenti, mentre aggiunte che davvero aiuterebbero l’ambiente di gioco vengono lasciate indietro o prese in considerazione troppo tardi perché più complesse, come ad esempio il sistema di report su console che però pare stia per arrivare. Ci si concentra troppo sul lato estetico (skin e eventi) rispetto alla meccanica: pensate che ad oggi sono stati aggiunti 5 nuovi personaggi ma solo uno di loro è stato usato ai mondiali perché gli altri non hanno avuto un impatto significativo sulle meccaniche di gioco, eppure basterebbe ascoltare le richieste dei veterani del titolo per aggiungere quel qualcosa in più; alcune combinazioni di eroi sono troppo dominanti rispetto ad altre è questo non va bene per un gioco competitivo come Overwatch, che fa del cambio rapido dei personaggi la sua punta di diamante.

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L’altro elemento che sta decretando questa fine silenziosa è data dal cuore del gioco Blizzard: le partite competitive o Ranked. Questa modalità prevede 10 partite di piazzamento, dopodichè viene assegnato uno dei 6 gradi previsti (da bronzo a Master) e da lì giocando si guadagnano punti per passare dal proprio grado ad un altro, ogni vittoria da punti ogni sconfitta li toglie. Fin qui tutto semplice, il problema sta nell’accoppiata sistema di punteggio più troll o Smurf: il primo non si capisce bene come funzioni e molto spesso anche vincendo capita di prendere una manciata di punti mentre la sconfitta è eccessivamente punitiva, tanto che a volte per recuperare una sola disfatta bisogna vincere tre partite di fila (15-20 minuti a incontro!); il secondo è gentaglia che apparentemente vive per rompere le scatole al prossimo e verso di loro il gioco lascia impotenti e non c’è alcun metodo per potervisi opporre su console (anche se sta arrivando in queste settimane il sistema di report). Unite i due elementi descritti ed avete centrato il punto. Andare senza sei amici organizzati in ranked è il modo più sicuro per perdere il fegato.

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Mi chiedo perché dobbiamo subire tutto questo da più di un anno senza difese? Perché non siamo liberi di usufruire del gioco quando abbiamo tempo? Tutte domande senza risposta. A chiunque non abbia provato il gioco e che vuole dirmi che i giochi online funzionano così, vorrei dire che in un gioco di squadra come questo proprio queste cose possono decretare la morte del gioco perché l’intero sistema di punteggio si basa principalmente sulla vittoria e la sconfitta. Spero che questo mio sfogo personale aiuti a capire (anche a chi non ha mai provato il titolo) in che stato siamo costretti a giocare da più di un anno. Vorrei concludere spiegando che parlo di lenta fine in quanto i problemi da me accennati sono visibili solo se si è veterani del titolo e dall’esterno non sono percepibili.