Al giorno d’oggi la parola etichetta sta assumendo un’accezione sempre più negativa. Etichettare qualcuno o qualcosa sembra il preludio di un discorso ghettizzante il cui scopo è attribuire tutta una serie di peculiarità arbitrarie ad un’entità di cui non sappiamo nulla. La verità è che le etichette servono proprio a questo e non è affatto un aspetto negativo. Le etichette sono uno strumento per capire l’ignoto guardando i suoi simili, per raggruppare nello stesso insieme elementi che condividono un denominatore comune e trovare altri pattern che aiutino a comprendere meglio ciò che non si conosce. Nell’oceano di informazioni in cui nuotiamo ogni giorno, le etichette sono i fari che permettono di dare ordine al caos, sono ciò che permette di filtrare il catalogo di AnimeClick.it per recuperare tutte le serie tamarre. La fregatura delle etichette è che sono riduttive e se ieri guardare un film western significava avere davanti un corrucciato Clint Eastwood nell’America del XIX secolo, oggi potrebbe tranquillamente comprendere le incredibili avventure spaziali di Malcolm Reynolds (un minuto di silenzio per Firefly, grazie).
 
Xuan Yuan Sword 7 recensione

Il mix di generi e le contaminazioni che sono scaturite nelle produzioni mondiali hanno portato alla nascita di ibridi e sotto-generi sempre più particolari e unici, difficilmente definibili, che hanno reso l’etichetta di genere una linea guida sempre meno affidabile. Pensandoci un attimo, ormai è praticamente impossibile trovare un titolo ‘puro’ sotto questo punto di vista. Cosa dire quindi di Xuan Yuan Sword, una serie nata come una sorta di Dragon Quest con il folklore cinese al posto dello stile di Akira Toriyama?
Xuan Yuan Sword è una serie di giochi di ruolo cinesi sviluppati dalla software house tailandese DOMO Studio che dagli anni ‘90 fino ad oggi ha portato alla nascita di sette capitoli principali e una moltitudine spaventosamente numerosa di spin-off che hanno spaziato su diversi media (tra cui un anime!). Il tutto è uscito quasi esclusivamente su Pc e praticamente non è mai stato tradotto né portato in occidente, ma se volete saperne di più trovate due speciali che introducono dal primo al terzo Xuan Yuan Sword e dal quarto al sesto capitolo. Con un anno di ritardo rispetto al lancio in patria, Xuan Yuan Sword VII è il primo titolo ad arrivare in tutto il mondo ed è quindi colui a cui spetta l’arduo compito di presentare 30 anni di evoluzione in un ambiente esclusivamente cinese, estraneo alle mode globali che hanno influenzato e dominato le produzioni odierne, contaminazioni così estreme che sono addirittura arrivate a trasformare gli eroi shonen in pseudo-Avengers.

Ogni capitolo è slegato dai precedenti e il 7 è il punto di inizio perfetto per scoprire il mondo di Xuan Yuan!

La storia si svolge tra la fine dell’egemonia della dinastia Qin e l’inizio della dinastia Han, ovvero in un contesto di forte tensione politica dove chi ha potere è interessato a darne prova per reclamare territori o assicurarsi un posto nelle alte sfere. Come spesso accade in situazioni del genere, a rimetterci sono spesso gli innocenti. E' il caso di un ufficiale e di sua moglie, generalmente impegnati ad amministrare la città, un giorno rimangono vittima di una congiura ordita da un plotone non ben identificato di soldati, lasciando orfani un giovane e la sorellina i quali fuggono dalla casa in fiamme grazie al sacrificio di molti, portando con sé la pergamena tesoro della famiglia. Gli anni passano e, forte della promessa fatta alla madre in punto di morte, il giovane Taishi Zhao si addestra nell’arte della spada per difendere la sorella mentre viaggia per la Cina.
 
Xuan Yuan Sword 7 recensione

Il tempo passa e, incuriosito dalla pergamena, il ragazzo si mette a studiarla e aggiunge così la magia al proprio addestramento. La pergamena permette a Taishi Zhao di recarsi nell’Elysium, luogo dove incontra un misterioso ed eccentrico uomo che fa riferimento a sé come “Sua Maestà”. Sua Maestà è rinchiuso in una singolare prigione a scatola la cui apertura è legata ad un enigma da risolvere e, in cambio dei propri consigli e insegnamenti, chiede la libertà. Grazie ad un modo di fare ossequioso e alle proverbiali orecchie da mercante, Taishi riesce a fare amicizia con l’uomo tenendolo rinchiuso e imparando i rudimenti della magia.

Dopo tanto girovagare i due fratelli si stabiliscono in una casa sulle montagne, un luogo pericoloso ed infestato da mostri ma proprio per questo potenziale fonte di guadagno per l’abile Taishi Zhao che si guadagna da vivere come cacciatore. Compito dopo compito, il ragazzo si fa una certa reputazione nei dintorni e un giorno alcuni soldati lo contattano chiedendo, in cambio di una sostanziosa somma di denaro, di venire accompagnati nell’area dove ardono le fiamme oscure. Il ragazzo accompagna i militari e nel luogo trovano un’ombra assassina che si scatena e cerca di raggiungere il villaggio vicino, ma braccato dai soldati arriva solamente nella arroccata casa dei due fratelli dove malauguratamente la sorellina rimane ferita mortalmente.
 
Xuan Yuan Sword 7 recensione

Taishi Zhao fa ricorso ai propri poteri magici per salvare la sorella e la conduce da Sua Maestrà, il quale fa compiere al ragazzo un rituale per separare l’anima dal corpo e, in cambio della tanto agognata libertà, l’uomo misterioso ne eseguirà un secondo sull’involucro della giovane. Mentre il preoccupato Zhao risolve l’enigma, il marchingegno si rompe e Sua Maestà ordina al ragazzo di trovare un Mohist per ripararlo. Inizia così il viaggio dei due fratelli per riportare invita Taishi Xiang, viaggio che li porta a rimanere coinvolti nel turbolento disordine politico e che li conduce alla ricerca dei Mohist, una civiltà-setta perduta tanto antica quanto illuminata quasi dimenticata dai più, ma che forte di una filosofia scientifico-pacifista e di un innato talento per la creazione di manufatti meccanici attira l'attenzione di molti loschi figuri.

Quella di Xuan Yuan Sword VII appare come una storia lineare arricchita da una sapiente narrazione che introduce misteri e indizi verso gli eventi futuri, stuzzicando il giocatore poco alla volta con interrogativi non banali e coinvolgendolo nella vicenda del solare Taishi Zhao. Un viaggio nella Cina antica dove il turbolento contesto storico e il fascinoso misticismo orientale fanno da sfondo ad una vera e propria storia di avventura dove i più classici elementi del genere vengono valorizzati dai corretti ritmi e toni narrativi. Pensando alla storia della serie viene quasi naturale associare Xuan Yuan Sword ad una rivisitazione cinese di serie come Final Fatasy o Dragon Quest, ma già dopo le prime ore passate sul settimo capitolo appare chiaro che il titolo di riferimento, se proprio se ne vuole trovare uno, è inaspettatamente Uncharted.
 
Xuan Yuan Sword 7 recensione

Xuan Yuan Sword VII è la cristallizzazione dell’avventura in pieno e puro stile cinese, esattamente come Uncharted è la fotografia perfetta dell’avventura all’americana: da una parte abbiamo il rocambolesco don giovanni Nathan Drake, in cerca di adrenalina e profitto, dall’altra il tranquillo Taishi Zhao sempre pronto a tirare su di morale la sorella con una goffa storiella buffa. Due modi diametralmente opposti di intendere l’avventura, ma proprio per questo entrambi estremamente validi e per quanto il mondo e i valori presentati nel capolavoro Naughty Dog possano esserci più familiari, i 30 anni di esperienza e sperimentazione di Domo Studio riescono a trasmettere il suggestivo fascino della Cina antica anche al meno east-erofilo dei giocatori. Niente stereotipi marziali alla Bruce Lee o Jackie Chan, Xuan Yuan Sword VII offre una storia fatta di misteri ed esplorazioni in cui immergersi, passo dopo passo, insieme ai suoi protagonisti: un viaggio alla scoperta di una saggezza passata, caratterizzata tanto da una filosofia lontana dal turbolento presente quanto dai preziosi manufatti lasciati.

L’intenzione di Domo Studio di rendere questo settimo capitolo il punto di svolta per la serie rendendola appetibile anche per il pubblico di tutto il mondo appare chiaro sotto tanti aspetti, primo fra tutti il gameplay. La serie scarta la sua classica impostazione a turni (o con le ATB di Ceciliana memoria) in favore di un battle system completamente action dove i tipici elementi da gioco di ruolo, come statistiche ed esperienza, continuano a trovare un loro piacevole ed utile spazio, sebbene lontano dall’essere innovativo.
 
Xuan Yuan Sword 7 recensione

Taishi Zhao combatte armato di spada e, layout tasti modificabile permettendo, lancia i propri letali ed eleganti fendenti con R1 consumando colpo dopo colpo la barra della stamina, la stessa ovviamente usata per eseguire le schivate. Alle opzioni offensive si aggiungono gli attacchi con quadrato, diversi a seconda dello stile equipaggiato e della maestria con cui lo si padroneggia, le magie o le tecniche dei compagni da scatenare con L1+uno dei pulsanti e il contrattacco, eseguibile parando (con L1) al momento giusto un colpo nemico. Apparentemente un set limitato, ma più che sufficiente per completare i difficili scontri che attendono il giovane e i suoi compagni.

Da non dimenticare poi che, salendo di livello, si sbloccano nuovi attacchi da eseguire a seconda della posizione: ad esempio, all’inizio del gioco, dopo una schivata laterale si avrà un certo delay prima di poter tirare una spadata, ma salendo di livello si sbloccherà una nuova tecnica per cui durante quella stessa azione si eseguirà una spazzata. Tale impostazione apre nuovi approcci al combattimento senza rendere complicato il sistema, anzi, rispecchia alla perfezione la sensazione di migliorare il proprio stile battaglia dopo battaglia. Stesso discorso per gli stili speciali con quadrato, anche loro potranno salire di livello e sbloccare nuove mosse. Unico grosso rammarico è l'uso dei compagni, limitato al solo comado della loro relativa mossa speciale, un vero peccato non poterli provare con mano visti i diversi stili che usano. Detto questo, i compagni seguiranno il giocatore combattendo al suo fianco in modo più che soddisfacente ed è piacevole averli intorno.
 
Xuan Yuan Sword 7 recensione

Ogni nemico ha due barre, quella della vita da portare a zero per sconfiggerlo e quella della resistenza, da far salire colpo dopo colpo. La barra della resistenza cresce proporzionatamente al tipo di attacco inferto e, una volta riempita, permette di scatenare un devastante colpo sul nemico che, nel caso dei boss, si traduce in ingenti danni mentre per i nemici comuni equivale quasi sempre ad uno scenografico colpo di grazia. A proposito di piacere per gli occhi durante le battaglie, Xuan Yuan Sword VII offre un ottimo compromesso tra lo scenografico e il funzionale, combattere infatti si traduce in un’elegante danza di spade che il giocatore riesce a seguire con piacere pur essendo fortemente concentrato sullo scontro e sui nemici che lo circondano.

Da notare inoltre che la difficoltà è mediamente alta e, giocando in modalità Difficile o superiore, le sfide di Xuan Yuan Sword VII metteranno a dura prova anche i veterani degli action, in particolare nelle battaglie boss dove spesso e volentieri i potenti nemici sono accompagnati da sgherri tutt'altro che ignorabili. L’avventura di Taishi Zhao non si limita ad eliminare i cattivi, durante la storia ci si troverà spesso a risolvere enigmi che rievocano quelli dei classici del genere come Tomb Raider, Prince of Persia o il già citato Uncharted, dove complessi marchingegni del passato vanno scovati e disposti per aprire porte o sbloccare ingranaggi, come da tradizione esplorativa.
 
Xuan Yuan Sword 7 recensione

Come non segnalare poi il simpatico minigioco denominato Zhuolu Chess, ovvero una variante del gioco da tavolo Tria, minigioco curiosamente già visto su Assassin’s Creed III. L’obiettivo di Zhuolu Chess è piazzare le pedine liberamente sul campo per fare tris e mangiare quelle dell’avversario. La peculiarità del gioco sta nella presenza di pedine speciali con regole uniche e nel fatto che, mangiata una pedina, essa viene sostituita da un chiodo che impedisce di posizionarne un altra nella stessa locazione. Un ottimo modo per cambiare un po’ tra una fase di esplorazione e l’altra.

GIUDIZIO FINALE

Xuan Yuan Sword VII è un gioco di avventura con tutti gli elementi al posto giusto, ottimo sotto tutti gli aspetti e memorabile grazie al suo caratteristico stile esotico. Alla base della forte carica suggestiva che pervade il gioco non vi è un’analisi di mercato realizzata a tavolino per rendere il prodotto innovativo e accattivante agli occhi del pubblico, cosa che le recente produzioni americane-giapponesi ci hanno abituato a vedere, ma riesce piuttosto ad affascinare così com’è, forte del caratteristico stile cinese che ha portato alla nascita di bellissimi film Wuxia, sebbene qui manchi la tipica scenografia esagerata dei combattimenti e il marcato taglio filosofico delle produzioni cinematografiche sopracitate.
Xuan Yuan Sword VII è l’avventura secondo i cinesi: unisce senza particolari fronzoli la naturale carica suggestiva di cui gode la Cina antica, tra paesaggi unici e tradizioni magiche, ad un gameplay semplice capace di offrire sfide complesse, intervallando il tutto con simpatici enigmi. Raro caso di gioco memorabile pur non avventurandosi verso strade non battute, Xuan Yuan Sword VII è un must per tutti gli amanti degli action-adventure e sperabilmente il primo di una lunga serie di capitoli che arriveranno in occidente.

Gioco testato su Playstation 4 e Playstation 5.