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Riportare alla luce un manga come "Le Bizzarre Avventure di Jojo", che vanta la bellezza di ventisei anni di onorato servizio non ancora giunto al termine (l'opera cartacea è iniziata nel 1987 e vanta otto serie ancora in corso) pareva ormai un qualcosa di impossibile. Dopo una serie di OAV targati inizio anni '90 ricoprenti solamente la terza serie, molti giudicavano una nuova resa animata quasi impossibile; forse per via dell'età, forse perché il materiale è tanto e sarebbe uno spreco darsi ancora a pochi minuti come gli OAV. Ma una piccola quasi sconosciuta David Production tenta l'approccio a questa famosissima serie nel 2012, dando vita alle prime due serie "Phantom Blood" e "Battle Tendency", che nonostante siano appunto due storie, due periodi diversi, personaggi differenti, sono assolutamente legate per cui prima di tutto, consiglio la visione di entrambi senza saltar nulla.
Nella prima troviamo le avventure di Jonathan Joestar le quali partono fin dalla sua nascita in un ambientazione ottocentesca. Più precisamente in Inghilterra quando nel bel mezzo di un temporale, a causa di un incidente in viaggio, morì la madre e per un pelo sopravvivette l'ancora neonato Jojo insieme al padre. Di questo incidente nessuno sembra ricordarsi nulla a parte i soccorritori o presunti tali: il padre e la madre di Dio Brando il quale in piena adolescenza dopo la morte del padre soccorritore, verrà accolto dai Joestar e adottato, per pagare il debito che i due padri dei protagonisti avevano. Jonathan e Dio verranno nei primi episodi osservati appunto come ragazzini nobili che inseguono comunque una vita normale studiando, praticando sport, passando tempo con gli amici, con i primi amori. Ma l'arrivo di Dio segna un mutamento radicale in Jojo: quella che prima era una vita spensierata diviene un inferno, dato che il suo nuovo fratellastro pare voler in ogni modo farsi beffa di lui e prendersi tutte le ricchezze materiali, e non solo, del protagonista. Qua vediamo la crescita di un nemico davvero incredibile perché sin da piccolo radica una voglia di rivalsa, e una smania di grandezza davvero pura: non è pazzo anzi, pare al di sopra dei suoi coetanei, nonostante il vero padre fosse povero, ha modi raffinati e nessuna mancanza di educazione. Non è assolutamente un montato di testa, non conosce redenzione, è spietato e pronto a tutto per ottenere quel qualcosa capace di elevarlo un gradino sopra gli altri. Perché nonostante a tavola sia più educato, i suoi voti siano migliori, le sue prestazioni sportive, la sua astuzia, le sue amicizie, tutte al di sopra di Jojo, qualcosa gli manca e quel qualcosa lo fa sempre tornare a pari merito con il fratellastro: la dote che pare di ogni Joaster ovvero lo spirito di giustizia e l'instancabile forza di volontà e lealtà. Questi vanno oltre ogni figuraccia e colpo basso ricevuto, almeno finché Dio non scopre una misteriosa maschera di pietra, e da qui avrà inizio il lato più oscuro, horror della storia. Si subirà un cambiamento che porterà a una grandiosa atmosfera inglese tetra, a colpi di scena che non lasciano nemmeno il tempo di respirare e alla crescita di un Jojo che da impacciato ma tenace diviene presto un uomo in grado di affrontare i drammi senza mai demordere dal suo obbiettivo di far giustizia ma anche di perdonare e rispettare il nemico che merita tutto ciò. Non mi prolungo ovviamente per non mettere spoiler ma questo primo arco che molti sottovalutano forse per la mancanza o quasi di quei "poteri" che contraddistinguono le serie a venire, secondo me è una delle migliori dal punto di vista caratteriale, la crescita di due uomini che sembrano nati per essere nemici fino alla fine, ai quali è impossibile non affezionarsi perché nonostante Dio sia cattivo marcio e Jojo buono da far schifo, avranno sempre quel lato umano, non criticabile e reale. Ovviamente intorno a loro ci saranno alleati come il maestro Zeppeli, il telecronista ufficiale ex delinquente dei bassi fondi inglesi Speedwagon ed i tantissimi cattivi accanto a Dio. Ognuno degno di nota, nel loro anche piccolo apparire.

Il secondo arco narrativo si sposta di molti più anni in avanti, ci troviamo nel periodo della seconda guerra mondiale più precisamente negli USA dove troviamo il nipote di Jonathan, ovvero Joseph che ha ereditato il soprannome del nonno, ovvero Jojo. Pare l'opposto del suo predecessore. E' sì buono ma alquanto bizzarro: capace di scoprire in che tasca porti l'accendino senza possedere nessuna strana dote visiva, maestro dell'anticipazione di ogni tua prossima parola detta, stratega indescrivibile per quanto assurdo, eccentrico, leale ma molto dispettoso quando si arrabbia, ma semplicemente è geloso. Il Jojo di New York pare dar retta solo a sua nonna mentre per gli altri la sentenza è già segnata. Però, benché sia una scheggia incontrollabile, instaurerà le sue amicizie e proverà un magnifico senso di rispetto verso i guerrieri leali che affronterà. Per lui nessun Dio Brando da affrontare, in questa serie si andrà dritto ad analizzare l'origine di quella maschera di pietra con tanto di Nazisti che vogliono metter su piani terribili e nemici con nomi parecchio palesi nelle loro citazioni musicali. Scontri che un normale essere umano non sarebbe mai in grado di concepire ed ancora più colpi di scena. L'ambientazione andrà a toccare tantissimi punti del globo, dalla già citata New York, Messico, Italia (Venezia e Sicilia) e Svizzera. Adrenalina pura di cui si consiglia la visione solo in assoluto stato di calma altrimenti si rischia qualche urlo per l'ennesimo colpo di scena. Anche se questi due Jojo sono incredibilmente opposti mantengono quell'inarrestabile senso di giustizia e tenacia che infine ti fa cogliere lo spirito dei Joestar. Ad aiutarlo ci saranno numerosi personaggi, per evitare troppi spoiler citerò solo il nipote di Zeppeli, ovvero Ceasar che fa lotta a Jojo quanto a eccentricità, anche se parecchio spocchioso e pieno di sé, e infine Lisa Lisa che sarà la maestra dei due ragazzi.
Il lato narrativo è assolutamente eccellente, l'adattamento forse pecca un po' perché viene tagliato qualche siparietto che spezza un po' la tensione ma dato che bisogna tenersi ad un numero preciso di episodi è anche accettabile. Ottimi doppiaggi (grande nota di merito per i doppiatori di Dio ed il suo famoso "è inutile, inutile, inutile, inutile" e quello di Joseph che rispecchia la bizzarria del personaggio, ma anche di Speed Wagon che è davvero un telecronista instancabile), atmosfere catturate in pieno, un anime che si prefissa l'azione ma sa comunque trasmettere amicizia, buoni valori quanto anche quelli malvagi, terrore, emozione, tensione, curiosità. Andando a toccare argomenti di ogni sorta e genere senza risultare troppo distaccati dalla storia. Ci saranno innamoramenti, questioni famigliari, amicizie, perdite importanti, scoperte shockanti e questo è positivo, dimostra la versatilità e la possibilità di mettere tutto senza stonare. Rendere tutto umano anche se, analizzando questi personaggi, questa pare la parola meno facile da adoperare. Ed allora perché non do dieci?
Nonostante abbia colto in pieno quello spirito appositamente trash dell'opera, azzeccando incredibilmente ogni musica da quelle inserite in sottofondo alle opening ed ending, pecca troppo in animazione e grafica. Il disegno può anche essere un po' più trascurato nella valutazione dato che si tratta di un opera che conta quasi trentanni e di un autore ancora acerbo in queste prime due opere, però le animazioni sono assai statiche, spesso vengono adoperati trucchetti che camuffano un po' questo poco budget, ma non ci si poteva aspettare nulla di superlativo da un "signor nessuno" dell'animazione che comunque soddisfa. Nonostante il poco denaro a disposizione hanno adattato alla perfezione, anche le colorazioni psichedeliche e le onomatopee inserite fanno entrare molto nello stile Jojo, e più di un fan avrà apprezzato almeno l'impegno di queste persone, per cui il dieci lo sfiora con un dito. Visione consigliata assolutamente a chi ama l'azione ma anche no, è un classico instancabile che tutti dovrebbero provare a visionare o leggere. Ci si augura presto che prosegua con le altre serie, dalla terza in poi.