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7.0/10
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Questo manga è sorprendente: in tre intensi volumi vi sono racchiusi: una trama interessante, personaggi carismatici, combattimenti godibili, disegni accattivanti.
Gli elementi di base ci sono tutti, le qualità che ogni buon lavoro del genere fantasy e di combattimento dovrebbe possedere, li ritroviamo in "Ragnarok", titolo del 2000, rilasciato in Italia nel 2007 da una delle sempre ben accette edizioni Star Comics.
Da non confondere con il manhwa omonimo, creato da Lee Myung-Jin e divenuto celebre per la serie di MMORPG, quest'opera intrattiene, senza troppi artefici e senza neppure un'elevata originalità, ma è indubitabile che riesca ad attrarre un forte interesse sin dalle prime pagine, per poi offrire il meglio di sé nell'avvincente volume conclusivo.
In tre tappe ha luogo l'avventura di Leroy Schwarzer, ex-membro della potente Gilda dei Mercenari, l'unico gruppo di guerrieri della razza umana capace di piegare i propositi di conquista della Terra da parte dei Dark Ones, mostri potenti e tenebrosi (il titolo inglese dell'opera è, non a caso, "Sword of the Dark Ones").
Le uniche armi capaci di distruggere queste entità sono le famigerate Ragnarok, spade rare e leggendarie, ed è proprio il nostro eroe a possederne una.
Con la sua fidata amica tagliente (la spada possiede una voce ed una personalità proprie), Leroy dovrà lottare incessantemente, per difendere la sua reale identità, oltre che la vita degli innocenti, ma sulla sua strada troverà anche affidabili alleati.
Con una sequela di colpi di scena ben orchestrati e di dialoghi incalzanti, la storia scorre a ritmo elevato e non ha nulla da invidiare ad altre più celebri serie del suo genere, se non una scarsa longevità.
E' un peccato constatare che l'ottimo soggetto di quest'opera avrebbe potuto assicurare ben più alte mete, se solo Kentaro Yasui (autore anche dell'ottimo Trinity Blood), avesse voluto.
Del resto è anche vero che questa breve esperienza racchiuda in sé un grado di fervore più che sufficiente e addirittura maggiore di quello raggiunto da molti altri secolari esponenti di tale categoria, quindi "Ragnarok" rappresenta, più che un'opera "di passaggio", una valida alternativa a titoli interminabili come Bleach o Berserk.
Consigliato agli amanti del fantasy, dei combattimenti a colpi di lame, e a coloro che non gradiscono le saghe eterne.