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È difficile dire quale sia il manga più bello che si abbia mai letto dopo avere una discreta conoscenza in materia. Ogni manga stimola determinate emozioni e quello che ci riesce meglio entra nel personale alveo dei preferiti. Scegliere però, nella propria personale classifica, quale sia in assoluto il più bello è un compito a dir poco improbo.
Dopo avere letto Eden io però ho sgomberato il campo da qualsiasi dubbio in merito: è questo il mio manga preferito in assoluto.
Eden è il manga che ha consacrato in tutto il mondo il talento più unico che raro di Hiroki Endo. Un autentico narratore che con quest'opera ha messo insieme tutti gli spunti dei più famosi manga cyber punk e fantascientifici, riuscendo però a creare qualcosa di estremamente originale e, a mio avviso, inimitabile. In Eden infatti si può ritrovare la narrazione distopica e la denuncia sociale di Katsuiro Otomo, il gusto per le trame complesse e il maniacale dettaglio tecnologico di Masamune Shirow e infine la filosofia di fondo di Neon Genesis Evangelion (d'altronde è lo stesso Endo ad ammettere che questo anime ha detto tutto quello che aveva sempre voluto dire lui).

Eden è ambientato in un ipotetico futuro dove un virus, il Closer Virus, sta mietendo milioni di vittime nel mondo e tutti ormai danno per spacciato il genere umano. Tuttavia l'umanità supera anche questa prova e l'organizzazione che aveva scoperto che il male era il frutto di un laboratorio di armi chimiche, Propater, adesso detta l'ordine mondiale tramite una federazione di stati membri. In questo nuovo quadro, che vede però come sempre il perpetrarsi di guerre, ingiustizie e povertà, si muovono i protagonisti del manga e soprattutto Elia, il protagonista.
È in effetti svilente riassumere la trama di Eden. Nei suoi diciotto tankobon infatti si sviluppa una trama complessa, ramificata in mille sotto-trame una più bella e drammatica dell'altra, che dà forma ad un vero e proprio dramma corale e globalizzato. Perché è questo fondamentalmente il segreto della bellezza di Eden e il motivo per cui lo reputo il più bel manga che abbia mai letto: la ricchezza dell'esperienza. Non esiste un manga più appagante di Eden, un'opera dove si abbracciano una miriade di temi senza che niente vada ad intaccare la coerenza della storia principale e la sua atmosfera. C'è di tutto in questo manga: la mafia, la droga, la prostituzione, gli slums del Sud America, la ricchezza dell'Occidente, la pulizia etnica, la politica, l'amore, il sesso, la morte, la crescita, i sogni... tutto in un'unica storia. Tutto tenuto mirabilmente insieme dalla morale di fondo dell'opera: la ricerca della felicità.

Come detto prima, Eden ha fondamentalmente la filosofia intrinseca di Evangelion, ma se Hiroki Endo ha trovato il modo per esprimere quello che l'anime di Hideaki Anno aveva detto al suo posto è perché questa cosiddetta ricerca della felicità nel suo manga è svolta in maniera diametralmente opposta. In Eden gli ostacoli alla felicità dei protagonisti non sono i loro demoni interiori, ma cose molto più concrete come la povertà estrema, la tossicodipendenza, le discriminazioni, le guerre. E Dio non è come in Evangelion un elemento per rendere più esotica la trama. Dio e tutte le religioni sono qui descritte solo come le entità astratte a cui gli uomini chiedono consolazione dinanzi all'assurdità del dolore. Dolore che nasce dalla consapevolezza che quella felicità, quella Terra Promessa il cui raggiungimento è lo scopo ultimo della vita di tutti è ormai preclusa. Ma in un mondo dove non c'è spazio per la pace e la giustizia, dove a vincere è sempre la legge del più forte, è possibile pensare di trovare il proprio Eden o forse non è giunto il momento di andare altrove - questa la domanda ultima del manga -?

Dal punto di vista grafico Eden è disegnato in maniera splendida. Lo stile, che a detta dello stesso autore ha più di un debito con Otomo, è votato al realismo più assoluto e come la trama ha la forza di urlare e denunciare le cose come stanno, così anche i disegni non fanno niente per indorare la pillola. Le scene di violenza per esempio sono estreme e brutali, e anche quelle di sesso non la mandano a dire, ma non c'è malizia, non c'è niente di erotico o di consolatorio. Endo mostra la realtà in un caso come nell'altro per quella che è. A tutto ciò si unisce una regia delle vignette cinematografica, che sa dare il giusto ritmo ad ogni tipo di momento, che sia di azione o che sia più riflessivo. Tavole così ben orchestrate che permettono a dialoghi affilati come rasoi di far esplodere tutta la forza drammatica di quest'opera.

A mio avviso Eden è il manga che tutti dovrebbero leggere prima di affibbiare a questo o a quest'altro fumetto la targhetta di capolavoro. Solo solo per vedere come il confronto diventi impietoso a partire dalla prima tavola.
Straordinario.