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Prima di dire la mia opinione su questa serie, che è ancora una volta un capolavoro, voglio dire un'altra cosa: ogni volta che finisco una serie di Jojo, penso che è stata la migliore in assoluto e che probabilmente nessun'altra la supererà, poiché mi sembra improbabile che l'autore riesca ancora ad inventarsi altre genialate, essendo che in una serie ne sfrutta tante, ma mi sbaglio ogni volta, ed ogni serie è meglio dell'altra. Ci troviamo ancora una volta di fronte all'ennesimo capolavoro di questo mangaka che continua a stupirmi, pagina dopo pagina, volume dopo volume, serie dopo serie. Ritornano le battaglie strategiche a colpi di stand, dai variegati poteri ovviamente stupendi, che danno vita a scene che in nessun altro manga potremmo mai vedere. Questa serie è ambientata per la maggior parte dei volumi in un carcere, e la trama prende subito il via con alcuni misteri, che, man mano che la storia va avanti, si infittiscono e si moltiplicano, aumentando sempre di più l'interesse per ciò che accadrà. Dal punto di vista della trama, quindi, questa secondo me è una delle migliori serie, davvero ben studiata ed intricata, ricca di colpi di scena imprevedibili, inoltre ci sono vari collegamenti con alcuni avvenimenti delle serie passate, ed anche con un personaggio in particolare, per tanto questa serie si gusta meglio avendo letto quelle precedenti. Parlando dei personaggi, a differenza della serie precedente, qui risultano quasi tutti ben caratterizzati e per niente piatti, e questo ci permette di affezionarci a loro. Molto bello anche il percorso che fa la protagonista e la sua crescita interiore, ma il personaggio migliore di tutta la serie a mio avviso è l'antagonista. Il suo obiettivo è uno dei più interessanti di tutti gli antagonisti che ho visto, e pur di riuscirci è disposto a tutto: non si fa scrupoli ad usare gente e a toglierla di mezzo come se niente fosse, inoltre anche le sue frasi sono stupende e ha tutto un suo modo di pensare a di agire che lo rende davvero unico. Verso gli ultimi volumi si ha uno dei picchi massimi di epicità mostrati in Jojo, grazie alla capacità di Araki di giocare con le sue creazioni e mostrarci tavole pazzesche, riuscendo a trasformare la realtà mostrata nelle pagine nel modo in cui vuole, insomma, si ha una massiccia di dose di bizzarrie, una dietro l'altra, a cui si rimane davvero a bocca aperta. Quindi, ancora una volta, sono rimasto stupito dalla fantasia fuori dal comune di questo autore, che a mio avviso ha sfornato un altro capolavoro.