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9.0/10
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Con il passare del tempo, alcuni personaggi fittizi sono assurti a vere e proprie icone popolari: riguardo al mondo del cinema sono quasi sicuro che chiunque, anche senza aver guardato un solo film della serie di 007, conosca l'agente segreto James Bond e i suoi celebri modi di fare. Nell'ambito del fumetto giapponese e al fianco di personaggi quali Astroboy, Kitaro dei cimiteri, Golgo 13 e Devilman, una delle figure più iconiche in assoluto è quella di Black Jack, formidabile medico protagonista di un manga omonimo scritto e disegnato dal grande Osamu Tezuka. Sulla scia delle conoscenze derivate dai suoi studi universitari portati a termine con una laurea in medicina, in Black Jack l'autore dà vita a un losco protagonista dal viso rattoppato e il corpo ricoperto di cicatrici, con indosso un lungo cappotto nero e famoso in tutto il mondo per la capacità straordinaria, quasi miracolosa, di effettuare con successo qualsiasi tipo di intervento chirurgico, pur se si tratta di casi disperati ed estremi. Tuttavia, Black Jack è un dottore fuori dal comune anche per altre ragioni: infatti, non solo egli non possiede la licenza per esercitare la professione, ma in più si adopera per salvare la vita di questo o quell'altro paziente soltanto a fronte di onorari esorbitanti. Dunque un personaggio già di per sé atipico e ideato nella critica fase della carriera di Tezuka ascrivibile agli Anni Settanta. Proprio in merito a questo difficile periodo, l'autore stesso ha affermato di aver scritto alcune opere non esattamente riuscite (una su tutte, Alabaster), ma non mancano alcune eccezioni clamorose: in effetti, lo splendido racconto autobiografico dedicato a Buddha e Black Jack rientrano a buon diritto tra i lavori meglio riusciti del "dio dei manga".

La struttura di base dell'intera trama, ambientata in un contesto temporale non meglio specificato, è costituita dai numerosi casi clinici nei quali Black Jack si imbatte di volta in volta. A livello di sceneggiatura, Tezuka ha davanti a sé l'imbarazzo della scelta e la sua mente partorisce una serie quasi infinita di idee: da quelle più plausibili alle più assurde, oscillando tra la meraviglia e l'orrido, tra il tragico e il picaresco, giungendo anche al paranormale e alla fantascienza, fornendo inoltre i più disparati spunti di riflessione, tra cui la definizione di ciò che è giusto e ciò che non lo è, il valore della vita sia degli esseri umani che degli animali, lo spettro della morte, i vizi e le virtù delle persone, l'importanza del sacrificio e di un'azione disinteressata, la difesa della natura, persino la politica e la lotta per la libertà. Una gamma tanto vasta di tematiche così variegate è resa possibile da situazioni d'emergenza dovute a drammi personali e familiari, catastrofi naturali e incidenti di ogni tipo; dalla presenza di un'ampia moltitudine di personaggi secondari, tutti caratterizzati a puntino; dai due indiscussi protagonisti, l'eccezionale dottore e la sua piccola assistente Pinoko, le cui scioccanti origini sono tutte da scoprire durante la lettura. Black Jack, dal canto suo, è un personaggio a tutto tondo: in determinate occasioni appare spietato, egoista e, per quanto abile nel suo "lavoro", troppo legato al vile denaro; in altre, man mano che vengono svelati alcuni dei misteri più oscuri del suo passato nebuloso, il reale spessore della sua figura carismatica e profonda si palesa agli occhi del lettore, conquistandolo. In alcune storie appaiono ulteriori figure che fungono da contraltare o da manforte al nostro protagonista: mi riferisco a Kiriko, il quale pratica su richiesta l'eutanasia seppur dietro un lauto compenso; a Biwamaru, un esperto in agopuntura che invece si occupa gratuitamente dei malati; allo stesso Tezuka in veste di medico nella sua celebre auto-rappresentazione fumettistica. In poche parole, in Black Jack l'inesauribile fantasia dell'autore si esprime al massimo del suo potenziale.

Come già saprete se vi è capitato di imbattervi nelle mie recensioni, non ho alcuna valida critica da avanzare sullo stile grafico di Tezuka: personalmente ne vado matto e i disegni di Black Jack non fanno eccezione. Una menzione particolare merita la cura profusa per raffigurare nel modo più dettagliato possibile i corpi sotto operazione, le mutilazioni, le malformazioni e le malattie più raccapriccianti: infatti, sfruttando al massimo le sue conoscenze in campo medico, l'autore si preoccupa poco o per nulla di censurare le immagini più macabre e crude, conferendo così un'atmosfera verosimile anche ad alcune tra le storie più fantasiose. Ad arricchire ulteriormente il tutto sono non soltanto le tipiche gag dell'autore, qui particolarmente simpatiche e raffinate, ma anche una notevole quantità di riferimenti culturali che spaziano dal cinema alla letteratura: giusto per fare qualche esempio, vengono menzionati Charlie Chaplin e romanzi classici come Il gabbiano Jonathan Livingston e I fratelli corsi; persino Golgo 13 fa un piccolo cammeo, così come in una tavola del diciannovesimo volume appare una locandina dell'originale Star Wars datato 1977. A fronte dei diciassette tomi originali, in Italia l'opera viene pubblicata in venticinque volumi dalla Hazard Edizioni, la casa editrice milanese che ha il merito, a partire dalla metà degli Anni Novanta, di aver tradotto quasi tutti i manga di Tezuka giunti nel nostro paese. Ciascun volume, provvisto di sovraccoperta lucida e a colori, contiene all'incirca una decina di capitoli e vanta traduzioni davvero eccellenti, soprattutto se si considera la particolare attenzione richiesta da un'opera così ricca di termini medici e tecnicismi di ogni sorta. La versione nostrana presenta comunque alcuni difetti, tra cui si annoverano banali errori di battitura, qualche traduzione errata (l'acronimo VTOL viene riportato con la "r" al posto della "l") e la totale assenza di pagine a colori presenti nell'originale. Tuttavia, il difetto più problematico è il ribaltamento all'occidentale delle tavole, che crea alcune inesattezze visive relative alle mani e al volto di Black Jack (l'innesto di pelle bluastra sarebbe a sinistra, non a destra) e dà soprattutto origine a un errore madornale nel settimo volume: a causa di una singolare malformazione, il cuore del paziente di turno è rivolto a destra anziché a sinistra e se ciò nei balloon è esplicitato in modo corretto, altrettanto non si può dire di un'immagine descrittiva in cui, proprio per via dell'inversione del senso di lettura, risulta che in un corpo normale il cuore sia erroneamente posizionato a destra anziché a sinistra. Insomma, uno smacco, quest'ultimo, decisamente evitabile. Il prezzo complessivo dell'intera opera è a dir poco proibitivo, ma nonostante le pecche sopraccitate si tratta senza dubbio di denaro ben speso. Consiglio caldamente la lettura di Black Jack, il quale è non solo uno dei manga più importanti del maestro Tezuka, ma è anche uno dei fumetti più belli e avvincenti di sempre.