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"Shingeki no kyojin", conosciuto in Italia come "L'attacco dei giganti", ha catturato immediatamente la mia attenzione per via della trama unica nel suo genere. Questo manga ha raggiunto un tale successo da permettere la realizzazione di una serie anime, disponibile anche nella versione sottotitolata in italiano.
Trama: La maggior parte delle persone morì in seguito alla misteriosa comparsa dei giganti, tuttavia, i pochi sopravvissuti si rifugiarono all'interno di tre mura, sufficientemente alte da impedire l'accesso ai giganti, permettendo agli esseri umani di vivere in (un'apparente) pace e tranquillità. Le loro condizioni di vita sono piuttosto arretrate, dato che non possiedono oggetti elettronici o mezzi di trasporto a motore, in compenso sono in grado di realizzare sofisticate attrezzature per la manovra tridimensionale. Questi particolari equipaggiamenti vengono utilizzati prevalentemente dall'armata ricognitiva, un corpo militare il cui obiettivo principale è raccogliere informazioni sui giganti. La vera storia, in realtà, inizia cent'anni dopo la costruzione delle mura, con l'apparizione del gigante colossale. L'inizio è davvero coinvolgente, non poteva essere migliore! Fin dalla prima pagina, Hajime Isayama concede al lettore un assaggio della parte più critica e tesa della storia. La comparsa di un gigante più alto delle mura crea inizialmente un senso di indescrivibile stupore negli abitanti, che in breve tempo si trasforma in puro panico e terrore.
Per comprendere gli eventi è necessario non interrompere la lettura ai primi volumi. Infatti, la trama è ricca di incognite che inizieranno a essere risolte solamente a storia inoltrata ovvero dopo il quinto o sesto volume. La storia non smette di stupire grazie a numerose rivelazioni riguardanti non solo eventi, ma anche alcuni personaggi.
Il protagonista è Eren Jeager, un ragazzo impulsivo tremendamente determinato ad arruolarsi nell'armata ricognitiva. La sua suscettibilità è sfruttata anche per creare situazioni divertenti per rilassare il lettore tra una scena cruenta e l'altra. Un esempio evidente sono le dispute che nascono tra lui e Jean. L'unico difetto di questo personaggio sta nel fatto che, in molte situazioni, il suo comportamento è ripetitivo. Solitamente agisce seguendo tre fasi: fallire, autocompatirsi e uscirne con qualche frase come "non la passeranno liscia!" oppure "la prossima volta non fallirò!", ma comunque non compromette eccessivamente la qualità del personaggio.
Mikasa è esattamente l'opposto. Infatti, spetta sempre a lei tirare fuori dai guai Eren. Non solo è una ragazza calma e responsabile, ma è anche molto efficiente in qualsiasi cosa faccia e per questo è molto rispettata. Grazie alle sue abilità ha ottenuto il primo posto nel 104° corpo di addestramento reclute, insomma, è proprio quel genere di persona che tutti invidierebbero.
Il terzo elemento del gruppetto è Armin. Sebbene sia un ragazzo timido e fragile, è un eccellente stratega, anche nei momenti in cui la tensione è molto alta. Con il passare del tempo, seppur lentamente, aumenta la sua determinazione dimostrando un cambiamento nel suo carattere.
Anche i personaggi secondari hanno un ruolo decisivo nella storia. Il loro carattere può variare dalla gentile Christa, al suscettibile Jean, dal chiuso e timido Marco, alla sfacciata Ymir. <b>[POSSIBILE SPOILER]</b> Sasha potrebbe essere la più divertente della squadra. E' sempre energica e spesso crea delle situazioni esilaranti come quella in cui ha attaccato Christa per avere un pezzo di pane. <b>[FINE SPOILER]</b>
L'unico difetto di questo manga sono i disegni. In realtà la grafica attuale è di un buon livello, tuttavia non si può dire lo stesso dei primi volumi (in particolar modo del primo). Tralasciando la versione di Eren da bambino (orribile in alcune vignette), i personaggi peggiori sono i giganti. E' normale che abbiano un aspetto strano, in fondo devono incutere paura, tuttavia alcuni di loro sono davvero sproporzionati, soprattutto quello colossale. Il suo corpo non ha niente di normale: le gambe sono dei semplici cilindri, il tronco sembra fatto in fretta e furia, mentre la testa e le braccia appaiono troppo esili in confronto al resto del corpo (tra l'altro, nella quinta pagina del 4° capitolo ricorda vagamente del bacon...). Fortunatamente nel corso del tempo i disegni migliorano notevolmente, probabilmente grazie all'esperienza acquisita.
Nel complesso è un ottimo manga, adatto per chi vuole provare intense emozioni e per chi ama il genere sopranaturale. L'unico difetto evidente sono i disegni dei primi volumi, ma per il resto un bell'otto se lo merita.