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Premessa: conto che tutti quelli che leggeranno questo post abbiano un'infarinatura di cosa sia "Jojo", tanto meglio se non hanno saltato la visione delle serie precedenti, da "Phantom Blood" a "Diamond is Unbrekable".

Immaginate di essere un impiegato - ok, un camorrista, ma nell'economia della serie conta poco - che è riuscito ad ottenere un lavoro stabile, degli amici e una vita tranquilla, se non onesta. State lentamente facendo carriera e, ammettiamolo, ve lo siete pure meritato. Per come siete nati e cresciuti, nella sfiga più nera, dovreste essere felici. Eppure, in cuor vostro, non esiste altro che frustrazione e impotenza. Siete costretti a vedere il lato peggiore delle persone, a commettere atti illeciti per conto del vostro capo, a violare quotidianamente il vostro senso di giustizia. Continuate a ripetervi che lo fanno tutti, che in questo mondo corrotto non potreste fare la differenza. Ma quel sentimento permane.
E poi incontrate un biondino dai capelli buffi che, con l'arroganza tipica di un quindicenne, vi dice che ha un sogno e farà di tutto per realizzarlo. Rovescerà il sistema, diventerà il nuovo capo, ma ha bisogno del vostro aiuto. Vi tende la mano. E voi gliela date, quella mano. La sua è un'impresa impossibile, avrete tutta l'Italia contro e probabilmente ci lascerete la pelle prima ancora di realizzarlo, questo sogno. Ma nel corso di questa folle avventura avrete pure l'opportunità di cambiare le cose. Fare "la cosa giusta", che sia salvare i propri affetti, punire i malvagi o garantire un futuro a una ragazza innocente, vi fa sentire bene. Vi fa sentire vivi, per la prima volta dopo tanto tempo. E quindi ne vale la pena. Nonostante i sacrifici, gli ostacoli, la sofferenza, il vento aureo continuerà a soffiare.

"Vento Aureo" è la quinta serie de "Le bizzarre avventure di Jojo", la terza con gli stand. È in assoluto la parte preferita dai Giapponesi, ed è facile elencarne i motivi: l'ambientazione italiana, il ritorno del tema del viaggio come in "Stardust Crusaders", una formula di combattimenti ormai giunta a maturazione e un cast di protagonisti e avversari particolarmente azzeccato anche nell'estetica (vengono introdotti nella saga i "bishonen", per seguire le tendenze dell'epoca e del crescente pubblico femminile). Venti anni dopo la pubblicazione il manga è ancora amatissimo in patria. Ciò non vuol dire che "Vento Aureo" sia oggettivamente la parte migliore delle otto finora esistenti, ma che lo studio di animazione David Production avesse tra le mani una gallina d'oro sì.
Ed è innegabile l'impegno dello staff per farla fruttare. Il character design è il più simile al tratto di Araki, le animazioni sono quasi sempre di ottimo livello, la regia fa il possibile per chiarire quelle battaglie che su carta risultavano confuse (e quegli stand "che funzionano"), il cast di doppiatori è di primissimo livello: Junichi Suwabe, Yuuichi Nakamura, Kensho "Kuroko" Ono, Daiki "Deku" Yamashita, Kousuke Toriumi, Junya Enoki solo per citare i protagonisti. La colonna sonora, ad opera di un Yuugo Kanno particolarmente ispirato, contribuisce a restituire la solennità di alcune scene e la comicità di altre. Per la prima opening "Fighting Gold" sono persino tornati a collaborare dopo anni i due compositori della sigla di "Neon Genesis Evangelion", Neiko Oikawa e Toshiyuki Omori.

Fosse "solo" questo, si potrebbe pensare che David Production si sia limitata a fare il compitino con un maggiore budget a disposizione; la devozione nei confronti del materiale originale si esprime nelle molte scene aggiunte e riscritture che espandono il ruolo e il destino di alcuni personaggi, soprattutto i membri de La Squadra Esecuzione (uno dei più amati gruppi di cattivi nella storia degli shonen, oserei dire anche uno dei più riuscititi) che il mangaka "inventava" di settimana in settimana. Queste sequenze, da sole, rendono "Vento Aureo" il miglior adattamento finora e una visione da preferire alla lettura stessa del manga. Se si può muovere una critica al regista Tsuda è la mancanza di coraggio nel correggere alcuni acclamati difetti del fumetto di Araki: quell'individuo sparisce ancora a metà serie, i poteri di Giorno Giovanna restano fluttuanti, il finale è anticlimatico, ecc. Faccio i miei complimenti per aver migliorato tutto il resto, nella speranza che questo felice connubio tra David Production e "Jojo" non finisca mai.