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6.5/10
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Sicuramente l'annuncio dell'autore Shinichi Ishizuka ospite di J-Pop al Milan Games Week & Cartoomics 2023 mi ha incuriosito e portato a leggere quest'opera che mi ha ricordato un bellissimo manga , "The Climber" di Shinichi Sakamoto (anche questo da me recensito), che propone l'amore per la montagna e l'essere scalatore.
Tuttavia se li paragono, per me, vi è un abisso, a sfavore di "Gaku". Mi dispiace non essere in linea con i voti alti dati dagli altri utenti, anche perchè "Gaku" ha vinto il Shogakukan Manga Award.

Questo manga trasmette un amore per la montagna e l'arrampicata davvero potentissimo - si pensa che il protagonista vive direttamente sulle montagne giapponesi tale la sua passione- ma ciò che lo penalizza è appunto il protagonista poco sfaccettato a livello psicologico, piatto e monotono, oltre a una struttura narrativa assai ripetitiva.

I capitoli sono autoconclusivi e narrano le vicende di un esperto scalatore che fa volontariato nella squadra si soccorso alpino: quindi in ogni capitolo il protagonista Shimazaki Sampo si trova a salvare il disperso di turno segnalato, a volte riuscendo fortunatamente a salvare vite umane, altre volte -purtroppo- arrivando troppo tardi.
La morte è un elemento abbastanza frequente e realistico, poiché avere a che fare con la montagna non è semplice, a volte anche i più esperti non riescono ad affrontare con successo gli imprevisti che la montagna può metterti davanti.

Il protagonista Sampo per me pecca di banalità e ripetitività, di temperamento socievole, ordinario e bonario, sempre con quel sorriso instancabile e quella frase "Hai tenuto duro!" in ogni situazione, positiva o negativa che sia.
Nonostante ad ogni episodio si scoprano nuovi dettagli sulla vita di montagna e i rischi che si possono correre, sia da scalatori esperti che da escursionisti o semplici appassionati della montagna, in realtà la trama non è poi così strutturata, è piuttosto semplice, e la prevedibilità nello schema narrativo di fondo appiattisce tutto il manga in sé portandomi a trovare la lettura noiosa e poco stimolante.

E qui sta il punto: se un lettore è già di suo appassionato o affascinato dalla vita di montagna e le arrampicate può trovare in "Gaku" pane per i suoi denti; ma se si vuole attirare un lettore medio non particolarmente attratto da questa tematica, allora lo si perde facilmente dopo pochi volumi, come è successo a me, che non sono stata invogliata a proseguire; ma allora perché una come me, non interessata particolarmente alla montagna e all'arrampicata ha trovato invece "The Climber" fenomenale?

La risposta sta tutta nel talento dell'autore secondo me, quel talento che sa come strutturare la trama, le vicende e i personaggi, riuscendo a conquistare molti più lettori. Con "The Climber" mi innamorai del protagonista così misteriosamente solitario, ma profondamente sfaccettato psicologicamente che col proseguo dei volumi si innamora della arrampicata, arrivando a denudarsi psicologicamente sempre più nella solitudine di quelle altitudini che portano a riflettere su se stessi e il mondo, scontrandosi con la vita e la morte, con una passione sfrenata piena di sfide, affascinante e potenzialmente letale allo stesso tempo...

Avevo letto anche "Blue Giant" (anche questo da me recensito) e da quel che vedo è una caratteristica dell'autore Shinichi Ishizuka non dare spessore psicologico ai suoi protagonisti rendendoli un po' tutti uguali: socievoli, generosi, appassionati, ordinari, fin troppo buoni e privi di difetti da farli sembrare quasi banali e piatti, almeno per me! Poi per carità è sempre un mio pensiero personale, per molti lettori la semplicità e il buonismo dei protagonisti bastano per essere già ottimi personaggi in partenza e infatti questo manga è stato genericamente ben accolto.

La J-Pop ne ha fatto da poco una bellissima riedizione completa (la precedente pubblicata da Planeta DeAgostini fu interrotta) che prevede in totale 9 volumi, formato molto grande e ottima qualità, complimenti!
Ma la J-Pop ha dimostrato tante volte di essere una casa editrice competente e attenta alla qualità, una delle migliori sul mercato.

I disegni sono buoni, il tratto pulito e semplice (anche se non eccelso, se si ha già letto "The Climber" è inevitabile fare un paragone e si trova un abisso anche a livello grafico! Provate a guardare qualche tavola e paragonatele e capirete) .

Lo consiglio soprattutto agli amanti delle trame incentrate sulla bellezza della montagna e sulle arrampicate.