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4.5/10
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Letto più che altro per curiosità, spinta dalla fama che lo segue (un cult soprattutto degli anni 90) e solo perchè c'era il prestito gratuito con le biblioteche e non ho speso un centesimo.

Credevo di trovarmi davanti a una bella commedia romantica, invece per me è stato uno strazio andare avanti per ben 10 lunghi e corposi volumi, poichè lo schema narrativo del manga è fondamentalmente sempre lo stesso, ripetuto all'infinito!

Trama: La famiglia Kyosuke si è appena trasferita per la settima volta e stavolta si spera sia l'ultima: infatti i loro componenti sono dotati di superpoteri che, se non usati con discrezione, li fanno scoprire e costringere ad allontanarsi. Le sorelle kurumi e Manami sono premurose e divertenti, il padre fa il fotografo di paesaggi professionista, ma il vero protagonista è il figlio maschio, Kasuga Kyosuke, buono d'animo, socievole e generoso; i loro poteri variano dal leggere nella mente, teletrasportarsi, muovere gli oggetti e tutto questo rende la loro vita agevole spesso e volentieri. Davanti a una scalinata Kasuga incontra una ragazza dal cappello rosso di nome Madoka Ayukawa, che poi ritroverà a scuola e si innamorerà di lei; tuttavia anche Hikaru Hiyama si innamorerà di lui e, dato che il nostro protagonista non sa dire di no a un bel faccino, rimarrà in bilico, intrappolato in questo triangolo, combinandone di ogni!

Le premesse erano accattivanti per una lettura leggera e ironica, inoltre da questo manga è stato tratto un znime di successo negli anni 90 "E' quasi magia Johnny!", anche se non l'ho visto.
Mi dispiace non essere in linea col pensiero degli altri, ma per me "Orange Road" è stata una lettura scadente, piatta, ripetitiva, e soprattutto prevedibile.

Attenzione :: Spoiler! (clicca per visualizzarlo)

Tutto ruota intorno a questo triangolo amoroso tra Kyosuke e le due amiche Madoka e Hikaru che diventa eterno in quanto il protagonista non riesce mai a decidersi, tra l'altro non ne capivo il motivo: è palese fin dall'inizio, praticamente dal primo volume, che Kyosuke prova per Hikaru un sentimento più vicino a quello di un fratello maggiore, eppure continua a darle corda, in un tira e molla che a volte rasenta il ridicolo (come quando ha appuntamento con entrambe e, non volendo dare buca a nessuna, si teletrasporta all'infinito da un luogo all'altro per ingannare tutte e due all'appuntamento come se loro fossero idiote ingenue).

Sicuramente si poteva fare di meglio, la cosa che più manca e mi è pesata è che non vi è alcun approfondimento psicologico dei personaggi, non hanno alcun spessore, si poteva raccontare tanto, rendere i personaggi più profondi e sfaciettati, invece risultano tutti un pò piatti e monotoni.

Come dicevo prima, lo schema narrativo di base è sempre lo stesso, e ciò rende i capitoli, spesso autoconclusivi, a lungo andare noiosi e sfiancanti da tanta ripetitività!
Non viene dato neanche spessore ai personaggi secondari, come gli amici di Kyosuke, o le due sorelle e il padre fotografo: per ravvivare un pò la trama si poteva benissimo includere qualche capitolo incentrato su di loro, in ben 10 volumi avrò trovato si e no 4/5 capitoli , tutto era sempre incentrato sul triangolo amoroso e basta.

Infine vi è per Kyosuke la fatidica scelta tra le due ragazze, per fortuna, ma si riduce tutto agli ultimi 4 capitoli dell'ultimo volume, in maniera ormai scontata, dato che per tutta la serie è chiaro come il sole chi è il vero amore per lui e anche i sentimenti di Madoka.


Il tratto di Izumi Matsumoto devo dire che non mi piace, spesso acerbo, anche se va precisato, quei disegni e stile vanno collocati negli anni 80 e all'epoca i manga si disegnavano spesso in questo modo.

La J-Pop ne ha fatto un'edizione ottima, 10 volumi corposi di qualità.

Per me altamente sopravvalutato e non ne consiglio la lettura, se non agli appassionati dei manga editi negli anni 80 e ai fan dell'anime "E' quasi magia, Johnny!".