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Attenzione: la recensione contiene spoiler

Introduzione e trama

Il quarto capitolo della saga stile arti marziali o wuxia (eroe marziale) targata Dreamworks fa il suo debutto con il suo protagonista Po intento a proteggere e salvare la Valle della Pace ancora. Ma questa volta è diverso: il nostro amico Panda si trova ad affrontare un avversario imprevedibile, e non ci sono i Cinque Cicloni ad affiancarlo nell'impresa. Ma niente panico, il nostro amico non è solo; insieme a lui c'è la più improbabile delle alleate: furtiva, astuta e altrettanto imprevedibile, la volpe ladra Zhen. I due giungono a Juniper City, dove sperano di trovare la nuova nemica, la Camaleonte, e di sconfiggerla. Si introducono di nascosto nel palazzo della Camaleonte, ma qui Zhen tradisce Po, rubandogli il Bastone della Saggezza e donandolo a quest'ultima, la quale rivela il suo piano di conquista del mondo degli spiriti. Po non ci sta e si crea una via di fuga, ma viene imbrogliato di nuovo e fatto precipitare nel vuoto, venendo fortunatamente salvato dai suoi due padri. A questo punto la Camaleonte utilizza il Bastone della Saggezza per aprire il portale del Regno degli Spiriti e assorbire gli stili di kung-fu dei grandi maestri, inclusi i vecchi nemici di Po. Questi giunge nella sala centrale e si prepara a combattere. Ma la Camaleonte combatte al di fuori degli schemi e ricorre alle trasformazioni più efficaci per mettere Po fuori gioco. Quindi Po deve inventarsi qualcosa di nuovo o cedere il passo a Zhen, la quale riesce a sconfiggere la Camaleonte. Po restituisce ai grandi maestri i loro rispettivi stili di combattimento e tutte le tecniche. Infine, la nomina nuovo Guerriero Dragone e inizia ad addestrarla insieme ai Cinque Cicloni. Non si può fare a meno di notare che rispetto ai capitoli precedenti mancano dei flashback sui nuovi personaggi e antagonisti. Inoltre, le battute sono messe a caso e mancano di efficacia. Ci sono quindi dei vuoti di trama decisamente inopportuni e pericolosi che la impoveriscono. In più, molti dei nuovi personaggi introdotti non godono di molta visibilità, si intendono gli scagnozzi dell'antagonista e anche i vecchi antagonisti Tai-Lung, Lord Sheng e Kai, così come i Cinque Cicloni, Oogway, il Maestro Shifu, Ping Li Shan, gli storici coprotagonisti, sono del tutto assenti; diciamo che la storia non decolla assolutamente. Ci si sarebbe aspettati la loro presenza, e che quindi conoscessero qualcosa riguardo l'antagonista e i suoi tirapiedi, invece tutto precipita nel nulla e viene lasciato senza sviluppo, approfondimento, rielaborazione; non si hanno collegamenti di alcun tipo. Inoltre, la scelta del nome per l'ambientazione principale, Juniper City, nonché per alcuni personaggi primari e secondari (Città del Ginepro e Larry), dà come l'idea che ormai anche questo brand si sta distaccando troppo dalla sua essenza e sta adottando troppo l'anglicizzazione (se la trama è ambientata nell'antica Cina, bisogna mettere nomi cinesi e non conformarsi troppo, perché si rischia di commettere uno scivolone che lascia intendere che ormai la trama si sta allontanando dall'elemento principale che l'ha resa celebre, l'originalità. E questo quarto capitolo risulta carente da questo punto di vista.

Grafica

La grafica non ha subito enormi variazioni; è rimasta in 3D, con colori luminosi e molto brillanti per le scene ambientate all'aperto e colori scuri per quelle ambientate negli ambienti più scuri. I movimenti sono sempre fluidi e dinamici. Purtroppo bisogna dire che in alcune scene è stato usato un contrasto luminoso che verte troppo sullo schiarimento, e quindi fornisce un'illuminazione non ben impostata.

Colonna sonora

La colonna sonora risulta fortemente ridimensionata, non svolge tanto quel ruolo predominante che ha svolto nei capitoli precedenti della saga, e neanche questo aiuta la storia a compiere un salto di qualità. Inoltre, la scelta della hit principale di Britney Spears "Baby One More Time" come pezzo di chiusura è decisamente fuori luogo; mi sarei aspettato il pezzo del primo e terzo film della trilogia, "Kung-Fu Fighting" di Carl Douglas.

Messaggio

Il messaggio principale che viene trasmesso è la necessità del cambiamento, poiché la vita e il destino pongono sempre sfide nuove e imprevedibili. Ma il messaggio più importante è senz'ombra di dubbio che le persone di valore sono lì dove meno ce lo si aspetta, e che quindi bisogna avere pazienza, calma, e mostrare dedizione e costanza oltre che coscienza e consapevolezza nel cambiamento e nella maturità. Sfortunatamente, bisogna dire che i messaggi non sono stati resi in modo appropriato: ci sono troppe distorsioni cognitive che distaccano il messaggio dalla trama e non si lasciano cogliere immediatamente.

Giudizio finale

Essendo fresco di uscita, trovo difficile esprimere un'opinione obiettiva e lucida. Ma posso dire che questo capitolo dimostra un potenziale non realizzato che pone delle pessime premesse anche per "eventuali" sequel della saga. La ricetta non regge. Si sa che il cinema è finzione, ma se si desidera che una storia venga apprezzata, deve avere contatti con la realtà e possibilmente affondare le proprie radici in qualcosa di concreto, per avere dei punti di riferimento chiari e precisi. Qui questi sono del tutto assenti o vengono minimizzati. Quando una formula regge non bisogna cambiarla. Mi torna in mente la battuta del Signor Ping del precedente capitolo: "A volte facciamo le scelte sbagliate per le giuste cause". Beh, qui sono state fatte solo scelte sbagliate e basta.

Voto: 4