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Valutando tutti i pro e contro, reputo questo film un buon prodotto, pensato credo per lo più per chi è già fan di "Slam Dunk" poichè la parte finale è davvero emozionante per chi già conosce Hanamichi Sakuragi e company.... ma per le nuove generazioni e per chi non conosce quest'opera?
Se ci penso un attimo, chi non sa niente di "Slam Dunk" e parte da questo film in pratica và a spoilerarsi il finale del manga, se il film piace e si vuole iniziare a leggere la controparte cartacea da cui è tratto, non so quanto si può essere contenti a cominciare la lettura sapendo già come finisce. Questo dettaglio importante mi ha fatto abbassare un po' il voto complessivo, insomma non ho trovato vincente l'idea di trattare nel film il finale del manga.

Per "Slam Dunk" ho sempre avuto emozioni contrastanti.
Appartengo alla generazione che vide l'anime su MTV negli anni '90 e poco dopo acquistai il manga, ero adolescente e con questo titolo beh, ci sono cresciuta. Ricordo che all'epoca risi di gusto tante volte, fino alle lacrime, ma ricordo anche che anni dopo, quando passai a letture manga più impegnative con personaggi caratterialmente e psicologicamente profondi e intensi, riguardare "Slam Dunk" mi deluse: in sostanza sono, per me, buoni prodotti per chi ama gli anime/manga sportivi conditi da tanto sano umorismo; se parliamo di psicologia dei personaggi, qui sono tutti estremamente carenti (mi riferisco sempre al manga e all'anime): la trama ruotava sempre su partite e risse, al di fuori di quelle non c'era altro, finita una partita ne riprendeva quasi subito un'altra.
Il vissuto dei protagonisti nella maggior parte dei casi è totalmente inesistente. Non a caso nell'intervista sul volume "The first Slam dunk re:SOURCE" l'autore Takehiko Inoue stesso ammette: "Rilessi "Slam Dunk" per fare il film. Quando lo avevo realizzato ero giovane. Mi concentravo piuttosto su come andare avanti. Davo valore solo alla vittoria o alla sconfitta, e per questo ignoravo, senza accorgermene, tante altre sfaccettature della storia. Quelle parti non erano state messe in luce e sentivo il forte desiderio di raccontarle. Un tempo costruivo la trama senza avere consapevolezza del dolore. Ma il passo avanti che una persona debole o ferita compie dopo aver vissuto la sofferenza ha un valore immenso, ha un'importanza fondamentale. Ho capito che questo sarebbe stato il tema del film "The first Slam Dunk".

E' pazzesco se penso a come è stata la lavorazione! Come viene, appunto, illustrato nel volume "The first Slam dunk re:SOURCE" questo film è stato curato in ogni singola frazione di secondo di ciascuna scena, e rifatto più e più volte! Sappiate che Inoue si trovò nel mezzo della produzione del film senza avere idea di come procedere, quello che era in grado di fare era sfruttare le capacità maturate come fumettista, cioè disegnare secondo il suo istinto; ma non aveva una profonda cultura in fatto di animazione e nessuna esperienza sul campo!
Lui aveva deciso di lasciarsi coinvolgere nella produzione del film, ma non aveva definito fino a che punto e di cosa occuparsi esattamente; all'inizio c'era l'idea di affidargli la sceneggiatura, ma in seguito lui volle occuparsi anche della realizzazione realistica dei movimenti dei giocatori, poi pure del doppiaggio, fino alla musica... così senza accorgersene ha finito per essere coinvolto in tutti gli ambiti di lavorazione.

Molti anni dopo, decisi di leggere gli altri manga di Inoue: "Vagabond" e "Real", e qui la maturità artistica dell'autore raggiunge livelli altissimi, sia nel disegno (certe tavole trasudano poesia) ma soprattutto a livello narrativo: vengono mostrati personaggi con un vissuto intenso, a volte altamente drammatico e una psicologia sfaccettata e molto curata (entrambi recensiti da me su questo sito), ne consiglio a tutti la lettura nonostante siano serie per ora incomplete: ammette Inoue "Sono andato in crisi come mangaka. Non riuscivo più a disegnare... e a mantenere il ritmo di pubblicazione di entrambe le serie". In effetti tutt'ora le cose non sono cambiate in questo senso.

Il film "The First Slam Dunk" è quindi come me lo aspettavo: riproporre quel prodotto ma con la maturità narrativa creatasi negli ultimi anni, concentrandosi in particolare sul personaggio di Ryōta Miyagi, sul suo vissuto, sui suoi traumi e le sue fragilità, insieme all'ultima partita di basket del manga.

Il doppiaggio non mi ha fatto impazzire, sono cresciuta con l'anime anni '90 e la voce di Hanamichi Sakuragi per me è quella del doppiatore Diego Sabre! Sentirlo con un altra voce non mi è piaciuto, è normale che sia così per tanti che associano una voce a un volto per tanti anni. Nota: il doppiaggio italiano è stato scelto da Inoue stesso... peccato non abbia lasciato i vecchi doppiatori.

L'animazione è di ottima fattura, spettacolare in alcune scene, soprattutto il finale, se avete letto il manga è da batticuore. Ottimo anche il sonoro e le musiche.
Per chi non l'avesse letto consiglio il volume "The first Slam dunk re:SOURCE" edito da Planet manga (che detiene i diritti in Italia di tutto ciò che questo mangaka pubblica): c'è una lunga intervista a Inoue su come spiega la lavorazione del film e il processo creativo, oltre a bozzetti, disegni preparatori e molte altre curiosità sul film.

Chi ha amato il manga e si ricorda bene il finale, rimarrà emozionato dal vedere letteralmente gli stessi identici disegni del fumetto originale ma in movimento, se poi sono conditi da un ottimo sonoro e musiche: spettacolo!

Consigliato naturalmente a chi è fan o ha apprezzato il manga e l'anime "Slam Dunk".
Per chi non conosce questo prodotto, sconsiglio di cominciare da questo film, e iniziare dalla lettura del manga, per evitare spoiler sul finale.