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    La mia storia con la corsa inizia nella primavera del 2020, in piena pandemia di COVID-19. La paura per questa malattia sconosciuta, proveniente da oltreoceano e che ogni giorno faceva troppi morti, ci obbligava tutti a casa, e solo pochi eletti avevano il permesso di uscire dalle mura domestiche: i lavoratori, coloro che avevano un cane e quelli che correvano. Spinto un po’ dal bisogno impellente di aria fresca, un po’ dal desiderio di buttare1 [ continua a leggere]
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    Pietra miliare dell’animazione giapponese di tutti i tempi e adattamento dell’omonimo romanzo per ragazzi della scrittrice canadese Lucy Maud Montgomery, “Anna dai capelli rossi” è una serie animata di 50 episodi diretta e sceneggiata da quel genio troppo scarsamente considerato di Isao Takahata e disegnata dal sensei Hayao Miyazaki, insieme fondatori del celebre Studio Ghibli. Trasmesso in Giappone a partire dalla fine degli anni ’70, più preci1 [ continua a leggere]
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    Attenzione: la recensione contiene spoiler

    Esattamente a un anno di distanza dalla saga de “Il villaggio dei forgiatori di katana”, lo studio d’animazione Ufotable è tornato ad allietare gli appassionati anime di tutto il mondo con il quarto arco narrativo del celebre manga scritto e disegnato da Koyoharu Gotouge: “Demon Slayer: L’allenamento dei pilastri”. Preceduto da un film, per buona metà recap della stagione precedente, della durata di ci1 [ continua a leggere]
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    "Il primo amore non si scorda mai" dicono le persone sagge, quelle che fin troppo bene sanno come gira il mondo e, in fin dei conti, è impossibile dargli torto. Quando vidi per la prima volta “Il Castello Errante di Howl”, primo personale contatto con il cinema sensazionale di Hayao Miyazaki, ero poco più che maggiorenne e, da meno di un anno, mi ero avvicinato allo sconfinato mondo dell’animazione giapponese. Ricordo che il film mi piacque pare1 [ continua a leggere]
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    “Devi smetterla di vivere trovando continuamente delle scuse, sei tu a decidere della tua vita".

    Sei anni dopo aver fatto dono al mondo intero di quel capolavoro senza tempo che è “Cowboy Bebop”, Shin'ichirō Watanabe torna alla regia, in collaborazione con l’ormai defunto studio d’animazione Manglobe, di un’opera inedita a soggetto originale, che avrebbe poi ispirato un manga di scarso successo, “Samurai Champloo”. Dalla parola del dialetto di1 [ continua a leggere]
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    Personalmente, e senza tener conto di “Earwig e la strega” (mi perdonerà Goro Miyazaki), la visione di “Pioggia di ricordi” di Isao Takahata coincide con la chiusura, quasi definitiva, del mio conto in sospeso con lo Studio Ghibli. Diverso tempo fa oramai, decisi di prendere visione di tutti i film dello studio d’animazione che fa capo al grande Hayao Miyazaki, iniziando un viaggio la cui meta finale è il rewatch de “Il Castello Errante di Howl”1 [ continua a leggere]
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    “L'amore di una madre è qualcosa che nessuno può spiegare, è fatto di profonda devozione, di sacrificio e di dolore, è infinito, altruistico e duraturo, nulla può distruggerlo o portar via.”

    Maquia è una ragazza quindicenne membro della “stirpe delle separazioni”, un gruppo di esseri speciali che vive nella terra di Iorph, identici agli umani nelle fattezze ma che smettono di crescere esteriormente verso i quindici anni, e che, in virtù di ques1 [ continua a leggere]

    8.0/10
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    I tanuki sono protagonisti di migliaia di leggende che costellano tutta la storia del Giappone. I tanuki sono noti principalmente per la loro capacità di assumere qualunque forma, e per gli scherzi, solitamente inoffensivi, giocati agli esseri umani. Circolano centinaia di storie in cui i tanuki truffano gli esseri umani, comprando del saké e pagandolo con delle foglie trasformate in banconote. Alcuni tanuki, come quelli che nel film vivono nel1 [ continua a leggere]
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    Chi di voi non ha mai sognato, almeno una volta nella vita, di diventare una rockstar di successo? Personalmente, di volare con l’immaginazione in questa direzione mi è capitato spesso negli ultimi anni, anzi, sarebbe più corretto dire che tutt’oggi ancora mi succede, grosso modo alla frequenza di una volta a settimana, quando infilo le scarpe da ginnastica e metto una delle mie Galaxy Buds nell’orecchio per allenarmi. Correndo fino a perdere le1 [ continua a leggere]

    2.5/10
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    È pensiero comune, soprattutto sponda femminile (se ancora si può usare questo termine nel 2024 senza offendere nessuno), che agli uomini piacciano tutte le donne indistintamente, a patto che respirino. Di meme al riguardo, in giro per il web, ce ne sono parecchi, alcuni anche fin troppo divertenti, e non nego che, almeno in parte, affermino il vero. Mossi dagli istinti più primordiali, alcuni di noi, uomini cis etero di etnia bianca caucasica e1 [ continua a leggere]
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    Largamente ispirato al romanzo del 1937 “E voi come vivrete?” di Genzaburō Yoshino, “Il ragazzo e l’airone” di Hayao Miyazaki si presenta al pubblico come l’ultimo, e questa volta veramente ultimo, film del regista giapponese premio Oscar. Dieci anni dopo l’ultima volta, Miyazaki ritorna sul grande schermo, probabilmente dimenticandosi di avere ottant’anni suonati, segno evidente di come l’età sia effettivamente soltanto un numero, soprattutto q1 [ continua a leggere]
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    Nei giorni che accompagnano l’uscita nelle sale cinematografiche italiane de “Il ragazzo e l’airone”, mi è sembrato doveroso chiudere il mio personale conto in sospeso con Miyazaki, prendendo visione dell’ultimo lungometraggio che mi mancava della sua collezione e che, scherzo del destino, è anche il primo a cui egli lavorò da regista, “Lupin III - Il castello di Cagliostro”.

    Era il 1979 e, dopo aver diretto quindici episodi de “Le avventure d1 [ continua a leggere]