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8.0/10
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"Space Dandy" è un anime di ventisei episodi, composto da due stagioni senza soluzione di continuità. Non esiste una vera e propria storia che si dipana lungo l'arco delle puntate. Solo poche cose restano fisse durante l'intera serie: Dandy è un cacciatore di alieni rari, assieme a lui viaggiano Meow (sostanzialmente un gatto antropomorfo) e QT (un robot-aspirapolvere), amano andare da Boobies, una specie di "Hooters spaziale", e vengono inseguiti senza saperlo e senza un apparente motivo dall'impero Gogol. Solo sporadicamente si trovano dei riferimenti a eventi già visti in precedenza, per il resto ogni episodio è a sé. La bellezza di questo anime risiede proprio in questa particolarità. Sì, perché ogni puntata è diversa dalle altre, non solo nel tema trattato ma anche nello stile grafico e narrativo. Episodi grotteschi, epici, ironici, romantici, filosofici, fantascientifici o semplicemente caotici, con disegni che passano dal pastello ai colori più accesi e vivaci, e con immagini una volta ben delineate, un'altra fumose e ingarbugliate.

"Space Dandy" risulta perciò un anime assolutamente sperimentale, che sfrutta le possibilità infinte dell'universo in cui l'intera storia si ambienta, per dire la sua su tutti i generi narrativi. C'è la puntata zombie, quella musical, quella con i robottoni e le guerre galattiche, quella d'amore e perfino quella con ambientazione scolastica. Sono troppi i generi toccati per citarli tutti qui. Senza parlare poi dei rimandi e delle citazioni che riempiono ogni puntata; è impossibile riuscire a coglierle davvero tutte. Una ad esempio è incarnata dal Professor Ger, uno scienziato scimmia che guida una navicella spaziale a forma di Statua della Libertà (versione sadomaso tra l'altro), chiaro riferimento al Pianeta delle Scimmie. Un'altra si trova al termine dell'episodio zombie, con il cameo di George Romero.
Nello scorrere degli episodi si vede tutto l'influsso dei grandi artisti che hanno contribuito all'opera, alcuni dei quali sono sceneggiatori, registi o disegnatori di alcuni degli anime più belli degli ultimi anni ("Cowboy Bebop", "Samurai Champloo", "Gurren Lagan", "Afro Samurai", solo per citarne alcuni).

Alla fine guardare "Space Dandy" è quasi come vedere ventisei anime diversi, ma uguali, tutti con una forte carica emotiva rivolta verso gli ambiti più disparati.

Anche il protagonista, Dandy, è conforme a questa duplice caratteristica di pluralità racchiusa in un singolo elemento. In tutta la serie Dandy è lo stesso, con gli stessi atteggiamenti, lo stesso carattere, gli stessi modi di fare. E assurdamente il suo character design non è affatto strano o particolare, anzi è abbastanza comune nell'animazione giapponese, ricorda molto Onizuka di "GTO". È il classico protagonista che sembra sciocco, un po' burbero, sfacciato, nullafacente e buono a nulla, ma che in realtà mette sempre tutte le sue energie in ciò che fa, che ha un lato sentimentale non trascurabile, fortissimi valori, e un passato alle spalle che non si può dimenticare. Tutto questo permane da un episodio all'altro, rendendo Dandy unico per tutta la serie. Ma per ogni puntata viene approfondita, studiata e sviluppata una o più delle mille caratteristiche che lo contraddistinguono.

Anche gli altri protagonisti principali, come Meow o QT, vengono pian piano analizzati, e alcuni episodi sono interamente dedicati a loro. Nella seconda stagione, invece, iniziano a prendere corpo anche personaggi secondari, ma sempre presenti in tutto l'arco narrativo, come Honey, sexy cameriera di Boobies, e Scarlett, ispettrice del dipartimento registrazione alieni, che sarà tra l'altro protagonista, assieme a Dandy, di un bellissimo e commovente episodio romantico.

L'opening dell'anime, proprio come Dandy, sprizza energia da tutti i pori, è piacevole, vivace, coloratissima e mette il sorriso e il buonumore all'ascoltatore. Ho trovato questa sigla d'apertura così bella da ascoltarla ad ogni episodio, senza saltarla a piè pari come faccio spesso, e questo per me è un pregio non indifferente.

Per quanto riguarda i difetti di "Space Dandy", ritengo che il più evidente risieda proprio nella caratteristica di avere episodi indipendenti l'uno dall'altro. Infatti può capitare che non esistendo una trama da seguire lo spettatore tenda ad annoiarsi, non sente il pathos che una serie più convenzionale saprebbe dargli e che lo spingerebbe a seguire la serie con maggior interesse. Però a differenza degli anime con una storia ben delineata, in questo caso, non esistono episodi scialbi; alla fine di ognuno, si resta sempre seduti a guardare lo schermo con il sorriso sulle labbra.

Per concludere, "Space Dandy" è un anime assolutamente piacevole, ed è successo più volte che un episodio mi tirasse su di morale. Riuscire a cambiare lo stato d'animo dello spettatore in poco più di venti minuti è una cosa che solo pochi anime riescono a fare, e questo ci riesce benissimo.