logo GamerClick.it

8.0/10
-

Takehiko Inoue è un grande artista, famosissimo soprattutto per il manga "Slam Dunk" tuttavia io ho apprezzato molto di più "REAL" ( e l'ho recensito su questo sito) , altro suo lavoro che intreccia le vicende di tre protagonisti, il tema predominante è il vivere con una invalidità, c'è il richiamo all'amato basket che però qui è in carrozzina e fa comunque da contorno, un manga davvero molto intenso dal punto di vista psicologico, così diverso da "Slam Dunk" più sullo stampo ironico e sportivo.

Con "Vagabond" Takehiko Inoue mostra un'altra grande prova di maestria narrando le vicende romanzate di una persona realmente esistita nel Giappone del 1600 : Takezo Shinmen , che cambierà successivamente nome in Musashi Miyamoto.
Quest'ultimo, nato nel 1584 e autore del libro "I cinque anelli" (manuale diviso in 5 capitoli, il libro della terra, dell'acqua, del fuoco, dell'aria e del vuoto, ognuno narrante un aspetto dell'arte della spada) , uccise il suo primo avversario a 13 anni, a 17 partecipò alla battaglia di Sekigahara (da qui parte il manga) e dopo la sconfitta divenne un Ronin, un samurai senza padrone e fu vittorioso di oltre sessanta scontri con la spada durante il suo peregrinare per tutto il Giappone diventando maestro d'armi.

Takehiko Inoue rimase affascinato dal romanzo di Eiji Yoshikawa "Musashi" che narrava in chiave romanzata la vita di questo ronin, e da lì cominciò una serie di ricerche che includevano ovviamente la lettura del "libro dei cinque anelli", e riprodurrà nelle sue bellissime tavole l'atmosfera, gli abiti, le case, le tradizioni del Giappone feudale ricreando il suo Musashi Miyamoto un po' diverso dal romanzo.

I disegni sono qualcosa di spettacolare!
Ipnotici, impressionanti, realistici, dettagliatissimi, poetici, i volti meravigliosamente espressivi, i combattimenti violenti e carichi di vigore, gli sfondi curatissimi e magicamente immersivi. Una delizia per gli occhi. Meravigliosi da contemplare.

La parola Vagabond si riferisce a chi vaga senza un posto dove far ritorno, scritto in katakana la parola può indicare teppista, mascalzone, farabutto e per Inoue questi aggettivi erano perfetti per descrivere il suo furente protagonista.


** ATTENZIONE SPOILER SULLA TRAMA**
La trama parte con la battaglia consumata di Sekigahara , Takezo Shinmen e il suo amico d'infanzia Matahachi Honiden fanno parte dell'esercito sconfitto. Durante il loro ritorno a casa si imbattono in Oko e la figlia Akemi che li accoglieranno e cureranno, quest'ultime sopravvivono con le armi rubate ai caduti in battaglia per poi rivenderle; Matahachi abbandonerà in maniera codarda l'amico per fuggire con Oko (infine la sposerà ma diventerà un inconcludente buono a nulla che si farà mantenere dalla moglie e la figlia lavoratrici presso un bordello) e una volta che Takezo farà ritorno al loro villaggio natio per comunicare che Matahachi è vivo ma non farà ritorno, la madre dell'amico non crederà alle sue parole anzi, lo riterrà responsabile della morte del figlio (Takezo infatti lo aveva convinto a partire per la guerra con lui) scagliandogli contro l'intero villaggio.

La notizia del mancato ritorno di Matahachi sconvolge anche Otsu, inizialmente sua promessa sposa, che però riceverà una lettera in cui il ragazzo spiegherà tutto, di conseguenza lei lo lascerà subito; Otsu è cresciuta anche con Takezo e si intuisce che diventerà la donna più importante per lui e un amore ricambiato ..... ma purtroppo l'autore non è un buon conoscitore dell'animo femminile (come ha lui stesso ammesso), infatti il personaggio di Otsu risulta un pò piatto e banale, la sua evoluzione sentimentale e l'avvicinamento a Takezo è davvero lentissimo, sembra non approdare mai! Questo mi ha infastidito, tipico di Takehiko Inoue che nelle sottotrame romantiche è sempre insufficiente, la stessa cosa si avvertiva anche in "REAL" ;

Comunque grazie proprio a Otsu, Takezo si arrende al villaggio e al monaco Takuan che lo cattura e lo fa meditare sul suo destino legato penzolante ad un albero ad un altezza impressionante senza cibo e acqua per giorni finchè lo libera, raccontando al villaggio che la corda si è spezzata e il ragazzo nella caduta è morto rompendosi l'osso del collo; Da questo momento Takezo è morto, al suo posto nascerà Musashi Miyamoto, con questo nuovo nome e avvenire il nostro protagonista comincia la sua avventura per migliorare la sua tecnica con la Katana e realizzare il suo sogno: diventare incomparabilmente forte nel mondo!
Questo lo porterà a sfidare le varie scuole di spada dette Dojo presenti in Giappone, a capire cosa sono le vittorie, la sconfitta, il terrore, la rivincita, ma anche cos'è realmente "essere forti" scontro dopo scontro, incontrando di volta in volta avversarsi davvero temibili.

La figura di Takezo è assai carismatica, abbandonato dalla madre e con un padre freddo che meditava di ucciderlo per non farlo diventare forte come lui, il ragazzino visse sulle montagne isolato per molti anni della sua infanzia finché non fa amicizia con Matahachi e Otsu nel villaggio vicino, questo addolcì un poco il suo carattere anche se gli abitanti lo temevano e a 13 anni uccise per la prima volta.
Se da una parte abbiamo l'impavido, vigoroso, aggressivo, letale Musashi, dall'altro abbiamo il suo amico Matahachi Honiden che rappresenta l'esatto opposto: codardo fino al midollo, debole, ladro, bugiardo, egoista, approfittatore, truffatore, userà in maniera infame l'attestato del famoso spadaccino Kojiro Sasaki e ruberà la sua identità (credendolo morto) per cercare di riscattarsi in una nuova vita, per molto tempo senza successo.

Il viaggio di Takezo/Musashi si intreccerà continuamente a quello fraudolento dell'amico Matahachi/Kojiro e l'ho trovato molto azzeccato narrativamente perché per chi non è particolarmente amante dei duelli di spada come me, l'allenamento di Musashi a lungo andare tende ad essere un po' noioso e genericamente ripetitivo (una volta ottenuta vittoria o rivincita in duello, si cerca un nuovo avversario da sfidare e così via) .

Dal volume 14 l'autore , saggiamente a mio parere, cambia nettamente arco narrativo, si abbandonano per un po' Musashi e Matahachi e si narra l'infanzia e la vita dello spadaccino Kojiro Sasaki sordo e muto dalla nascita, il suo attaccamento al maestro di spada Kanemaki Jisai che gli farà da figura paterna nei primi anni di vita è davvero intenso ed emozionante.
Si capisce ben presto che Kojiro Sasaki sarà un personaggio importante, un talentuoso e carismatico coprotagonista nonostante il suo handicap, destinato ad essere uno dei più grandi rivali di Musashi e le sue vicende cominceranno ad intrecciarsi alle sue e a quelle di Matahachi.

Interessante è stato vedere anche dal volume 35 un inedito Musashi Miyamoto dedito all'agricoltura e alla coltivazione del riso in un piccolo villaggio insieme ai suoi poveri ma umili abitanti e ad un bimbo orfano di nome Iori, per un breve periodo come pausa dal suo allenamento da samurai; Una sottotrama che mostra le difficoltà legate alla coltivazione della terra in quel periodo con i mezzi a propria disposizione e cosa vuol dire arrivare a patire la vera fame, un pezzo interessante che porterà, come molti altri incontri precedenti a far evolvere caratterialmente il nostro protagonista .
** FINE SPOILER TRAMA **

La lettura è scorrevole, nonostante i numerosissimi duelli e altrettanti avversari dai nomi complessi e non facili da ricordare.
Va precisato che, nonostante le interessanti sottotrame che vengono collocate nei punti giusti in modo da non appesantire la lettura, sono in realtà gli scontri con la katana ad essere il fulcro di tutta la narrazione a cui l'autore dedica numerosissime pagine oltre a filosofeggiare su cosa significhi esser samurai.

L'edizione deluxe della Planet manga è buona ma col passare degli anni le pagine tendono ad ingiallire.
Questo titolo rientra tra le migliori vendite della casa editrice che lo ha inserito tra i titoli sempre in ristampa, ciò permette a chiunque volesse cominciare la serie, come ho fatto io, di reperire piano piano tutti i volumi che usciranno costantemente con un po' di pazienza sul mercato, senza andare alla ricerca degli esauriti a costi folli.

Purtroppo l'opera è ancora in corso e Takehiko Inoue, dopo anni di lavoro a due serie consecutive "Vagabond" appunto e "REAL", ha deciso di fermarsi con entrambi i titoli a data per ora indefinita, forse per il forte stress tipico dei Giapponesi che lavorano a ritmi per noi impensabili? Fatto sta che da parecchi anni non si muove più nulla e l'autore si era e si sta dedicando ad altri progetti come il nuovo film su "Slam Dunk" dove è regista.
Peccato perché si vede che "Vagabond" è un manga fatto con tanto amore e passione per la propria patria e la sua storia, cultura, usi e costumi di allora.

Un titolo che mi sento di consigliare a tutti, agli amanti soprattutto dei manga storici ricchi di duelli con le spade ma con anche una buona introspezione psicologica, a chi vorrebbe assaporare l'atmosfera immersiva del Giappone del 1600 legato alla figura leggendaria del Samurai .